21 settembre 2006

Che si arrangino...

Lo ammetto, la frase di Romano Prodi in riferimento all'apparato di sicurezza del Papa durante il suo prossimo viaggio pastorale in Turchia non è stata molto elegante, soprattutto a causa del tono con cui è stata pronunciata; ma non ho nemmeno difficoltà ad ammettere che rispecchia totalmente il mio pensiero, non so cosa dica a proposito il Concordato, ma non vedo perché lo Stato Italiano dovrebbe sobbarcarsi delle spese così onerose per un Capo di Stato estero in visita in un Paese terzo. Per quel che mi riguarda, sarebbe ora di smetterla con questo servilismo nazionale nei confronti della Chiesa, manifestato in vari modi e in diverse circostanze, fermo restando il rispetto e la collaborazione con l'Autorità in questione.

5 commenti:

Oscar ha detto...

Con tutto il rispetto che posso avere per Prodi...vabbè lasciamo stare...
Ma allora anche il giorno in cui si subodorasse un attentato entro le mura leonine si potrebbe dire: "si arrangino"...se non che...ops...palazzo chigi è a un tiro di schioppo da San Pietro.

E comunque scelta infelice di termini e momento per questa frase.
Pare nervosetto il nostro Romanone!

Oscar ha detto...

il "San Pietro" maiuscolo e il "Chigi" minuscolo sono stati solo un caso. Non sono un papista fino a questo punto.

Anonimo ha detto...

Credo che dentro le mura leonine il compito di proteggere Sua Santità spetti alle forze dell'ordine italiane, all'estero, come scritto, non lo so, ma spero vivamente di no. E comunque il punto è un altro, e cioè il continuo genuflettersi ai Ruini, ai Ratzinger o ad altri, fermo restando la critica al modo in cui Prodi ha espresso il suo pensiero. Secondo te sarebbe giusto che noi pagassimo per la protezione del Papa in Turchia? Sì, forse lo facciamo comunque, ma boh, se obbligassimo la Chiesa a tirare fuori un po' dei miliardi accumulati, beh, sarebbe meglio, oder?!

Oscar ha detto...

io tutto 'sto genuflettersi non lo vedo...anzi, ormai per essere più realisti del re ci si incazza ancora prima dei diretti interessati.
Detto questo, visto che non mi fiderei molto dell'apparato di sicurezza turco nè di quello vaticano non vedo perché non gli si possa dare una mano.
Riguardo ai soldi che ha la Chiesa, è un discorso che secondo me c'entra poco o niente (e fa un po'anticlericale duro e puro, il solito discorso che a me no piace: il "sì, ma però anche loro...")

Saluti

Anonimo ha detto...

Oddio, che vespaio... dunque, cercherò di essere chiaro e conciso. Premetto che non so cosa preveda il Concordato riguardo alla sicurezza del Papa, né all'interno dello Stato della Città del Vaticano, né tanto meno all'estero, ok?! In secondo luogo potrei anche essere d'accordo, per lo meno in teoria, sull'aiutare le autorità turche in occasione del viaggio di Benedetto XVI, ma non vedo però perché dovremmo farlo solo noi e non anche la Francia, o la Germania o il Canada... e comunque la sicurezza turca, finora, ha sempre dimostrato di essere molto efficiente (vedi partite di calcio e altri eventi sportivi "pericolosi")
La genuflessione italiana verso la Chiesa non esiste, probabilmente, in questa occasione, e mi scuso per aver usato queste parole in un contesto sbagliato, ma in generale c'è, non prendiamoci in giro!... e comunque si è messo nei casini lui, adesso si arrangi! (Prodi docet... scherzo, almeno fino a un certo punto!)