28 novembre 2010

Non si imparerà mai

Non si imparerà proprio mai, evidentemente, ad essere prudenti, a non sfidare la sorte, a non sfidare la natura, le montagne, in estate come in inverno; arriva la prima neve e tutti sembrano pazzi, bisogna uscire, bisogna andare a sciare, bisogna andare subito a "ciaspolare" o a fare un'escursione con gli sci d'alpinismo. Due giorni fa il ministro Maroni ha consegnato le medaglie d'oro ai 4 volontari del soccorso alpino della Val di Fassa morti durante un'operazione di soccorso il 26 dicembre 2009 e ieri, tanto per cominciare "bene" la stagione, 5 persone sono morte sotto due valanghe, una sul Mortirolo, l'altra nel Reggiano; e come quasi sempre avviene ecco che si accusa la montagna, che la si definisce "assassina", che la si incolpa di svolgere, diciamo così, il proprio lavoro. Diamoci tutti una calmata, la neve non scappa, siamo solo alla fine di novembre, cazzolina! Lasciamola tranquilla, lasciamo che ghiacci bene, che si consolidino i vari strati; ascoltiamo quello che ci viene detto dagli esperti, porca pupazza!

27 novembre 2010

Caro ministro

Ma vada a quel paese, che è meglio! Poverino lui, che gli danno da mangiare male...

26 novembre 2010

Deutschunterricht

La lingua tedesca è, spesso a ragione, considerata particolarmente ostica, difficile da apprendere, fatta di suoni discretamente duri, gutturali; però, di tanto in tanto, offre inaspettati termini dolci e aggraziati. Uno di questi, secondo il mio parere, è il verbo "weihnachten" (presente anche nella versione "vorweihnachten"), coniugato in modo impersonale, "es weihnachtet"; un corrispondente italiano non c'è, e non lo conosco nemmeno in altre lingue, sinceramente. Il sostantivo "Weihnachten" significa Natale, quindi il verbo così coniugato potrebbe tradursi con "diventa Natale"; però, in italiano, è tutta un'altra cosa, è necessaria una perifrasi, che porta alla perdita della magia e della grazia del termine originario. Es weihnachtet schon sehr!

22 novembre 2010

E vai col porno

Credo proprio che la musica e le parole siano l'ultima cosa a cui si presti attenzione!

Il punto sul campionato

Fa un bel po' d'impressione leggere la classifica di serie A in questo momento, dopo 13 partite: Milan 29, in testa, Inter 20 (!!!), sesta in classifica, con 12 (12!!!) punti in meno rispetto allo scorso campionato; non ho comunque intenzione di annoiarvi, quindi cercherò di essere stringato.
Inter: è semplicemente un gruppo svuotato, sia a livello fisico che a livello mentale, cosa sì immaginabile ad inizio stagione, ma non in queste proporzioni. L'Inter ha la pancia piena dopo l'abbuffata dell'anno scorso, le manca il grande motivatore che era seduto in panchina a dirigere la baracca, gioca male, non segna ed è falcidiata dagli infortuni; è tornata ad essere l'Inter, cioè un gran casino.
Milan: assolutamente e totalmente Ibra-dipendente, ma finché Berlusconi lascia lavorare Allegri il Milan è la squadra favorita per la vittoria finale, sempre che l'Europa non sfianchi la squadra
Lazio e Napoli: belle novità, non hanno impegni europei (il Napoli smetterà presto di collezionare figuracce in coppa UEFA), negli anni post-mondiale può succedere di tutto
Juve: non ha impegni europei (a proposito, complimentoni per la serie di prestazioni indimenticabili in coppa UEFA), sta cercando di costruire qualcosa di importante, ma le manca sicuramente qualcosa per vincere, in primis un centravanti degno di questo nome (tanto valeva tenere il vecchio Trezegol). Obiettivo: quarto posto
Un paio di considerazioni a margine: per me l'Inter resta di gran lunga la squadra più forte, sia tecnicamente che fisicamente, la più completa, sulla carta non ha avversari, o quasi; però devono succedere parecchie cose affinché possa competere per lo scudetto. La Roma può essere l'alternativa più credibile al Milan, ma anche qui vale il discorso legato al consumo di energie dovuto alla "coppa campioni". Nel campionato italiano non c'è un fuoriclasse che sia uno; ci sono alcuni campioni (Ibrahimovic, Eto'o, Sneijder, Maicon, Julio Cesar), qualche ottimo giocatore (Cavani, Krasic, Aquilani, Zarate e altri) e poco altro. Il campionato italiano è ormai ridotto a uno schifo, o quasi, partite modeste, stadi vuoti, solite beghe su rigori e fuorigioco, ma il calcio è un'altra cosa.

20 novembre 2010

עברי

Avevo 6 o 7 anni quando, per la prima volta, sono entrato in contatto con il mondo ebraico visitando il campo di concentramento di Mauthausen, di cui, in realtà, non ricordo granché, se non l'impressione suscitata dall'indimenticabile "scala della morte"; da allora ho letto parecchi articoli e saggi sull'antisemitismo, sulla "soluzione finale", e non soltanto i classici Primo Levi o Elie Wiesel, ma anche grandi testi della letteratura tedesca (Heinrich Heine, Joseph Roth) o di gente come Simon Wiesenthal o Gad Lerner, o anche romanzi storici nei quali il mondo ebraico era presente anche se, per l'appunto, soltanto come cornice. Quello che mi ha sempre colpito e che mi impressiona tuttora è l'odio di cui gli Ebrei sono sempre stati oggetto, fin dall'antichità più remota; quest'odio si è sviluppato nella religione cristiana come in quella musulmana, in ogni parte d'Europa, dal Mediterraneo fino alla Polonia e all'ex Unione Sovietica) come in Medio Oriente. E' sempre stato un odio profondo, radicato in tutti i settori della società, fondato soprattutto sull'accusa che gli Ebrei fossero i responsabili dell'uccisione di Cristo, ma anche su superstizioni per cui erano identificati come i portatori di malattie, di carestie, di epidemie, di tutti i mali cioè che colpivano il mondo; nel migliore dei casi, gli Ebrei venivano rinchiusi all'interno dei ghetti, altrimenti venivano espulsi dalle città, torturati e infine uccisi. Mi sono sempre chiesto il perché di tutto quest'odio, di tutte queste violenze, e mi sono anche chiesto perché la chiesa cattolica, nel corso dei secoli, non abbia quasi mai alzato forte la voce in difesa di quella gente.

19 novembre 2010

Ein Prosit, ein Prosit

E non mi si venga a dire che è stata una goliardata, suvvia.

18 novembre 2010

Votate gente, votate

Pubblicità elettorale, in Catalunya.

Vieni via con me

Non sono assolutamente un esperto di televisione, non so sinceramente dire se un programma sia fatto bene, benino, male o malissimo, al massimo so se un programma mi piace o meno; mi fermo un attimo a riflettere su "Vieni via con me", il tormentone di Fazio e Saviano, e di tanti altri, dietro alle quinte. Come scritto sopra non entro nel merito della trasmissione in sé, che mi pare comunque discretamente strutturata, forse un pochino troppo lunga e con conseguenti cali di ritmo, e nemmeno voglio occuparmi dei contenuti del programma, che comunque sono temi importanti e che raramente trovano spazio in tv; sono contento però che ci sia una trasmissione del genere, e vorrei che ce ne fossero di più. Vorrei anche che ci fossero programmi condotti da persone tendenzialmente di centro, e di destra, se poi questi programmi non mi dovessero piacere, beh, cambierei canale, no? Non vorrei diminuire il numero delle voci in tv, o sui giornali, vorrei aumentarlo! Vorrei che la televisione del Paese in cui mi sono trovato a vivere mi offrisse, oltre alle cazzate (scusate) che ci vengono propinate quotidianamente, anche spunti culturali, di attualità, temi che possano suscitare quello scambio, anche vivace, di opinioni che è alla base del vivere civile e che è sicuramente uno dei meriti che riconosco a "Vieni via con me".

Mai dare le spalle...

E' pericoloso, lo si è sempre detto!

14 novembre 2010

8.45

Capita che, di tanto in tanto, ci sia bisogno di fare un salto nel municipio del proprio comune per sbrigare alcune faccende, anche molto brevi, diciamo di una manciata di minuti; capita anche che chi ci deve andare abbia, ebbene sì, un lavoro che lo impegna per una decina di ore al giorno (tra lavoro effettivo e spostamenti vari). La persona in questione, quindi, se ne esce di casa tra le 8 e le 8.15 e torna dopo le 19; le faccende di cui sopra potrebbero essere quindi sbrigate subito, tra le 8 e le 8.15... e invece no, non è possibile. I solerti lavoratori del municipio aprono al pubblico alle 8.45! Sì, alle 8.45! Ma porca paletta, come diavolo si fa ad aprire alle 8.45? Cos'è, bisogna prendersi mezza giornata di ferie per passare un attimo in comune? E dopo si lamentano della lontananza sempre maggiore che i cittadini provano nei confronti della res publica e delle varie amministrazioni.

13 novembre 2010

Il momento della verità

Ammettiamolo, sarebbe un miracolo sportivo se domani Fernando Alonso dovesse riuscire a vincere il mondiale di Formula Uno, è lì a lottare con Mark Webber e Sebastian Vettel soprattutto grazie a una serie di circostanze, in primis la lotta interna nella Red Bull. La macchina di Alonso è obiettivamente inferiore a quella degli avversari, l'aiuto di Massa, nel corso della stagione, è stato praticamente nullo, ma lo Spagnolo è lì, e non sempre vincono i più forti!

11 novembre 2010

E staccate 'sta spina

E staccate 'sta spina, e che cazzo, non se ne può più! E' ovvio che non lo faccia Berlusconi, mica è così scemo e soprattutto così masochista da tirarsi la zappa sui piedi; lui sta bene lì, ed è comprensibile, chi glielo fa fare di dimettersi? E quindi che gli altri si sveglino, a cominciare dagli eterni tentennatori di Fli, che adesso aspettano il ritorno del presidente del consiglio prima di uscire ufficialmente dal governo; ma che caspiterina aspettate, non andate più d'accordo su nulla, almeno a parole! Quindi via, dai, che prima si finisce questa pagliacciata e prima, si spera, si ricomincia.

Crolla tutto

Non credo che il crollo della "casa dei gladiatori" a Pompei sia, in sé, la cosa più grave e più preoccupante della vicenda; in fondo, crollano palazzi ben più recenti, figurarsi se non possano crollare edifici di duemila anni fa. Quello che più mi inquieta, sinceramente, è la consapevolezza che in Italia, da sempre, si presti poca, troppo poca, attenzione al patrimonio artistico nel suo complesso che, da solo, potrebbe e dovrebbe essere davvero una delle voci più importanti del pil nazionale e la fonte di reddito di migliaia, se non addirittura di milioni di Italiani; forse ci sembra una cosa senza importanza, oppure oramai scontata, ma l'Italia è visitata ogni anno da milioni e milioni di persone, provenienti da tutti gli angoli del pianeta. Il nostro patrimonio artistico-culturale, ma anche quello paesaggistico, è invidiato ovunque e noi cosa facciamo? Lo lasciamo andare in rovina, lo lasciamo in balia delle intemperie e di personaggi incompetenti (e non mi riferisco all'attuale ministro dei beni culturali), di venditori ambulanti e di cani urinanti, lo trattiamo come fosse un ammasso di sassi e di rovine. E' questo che dovrebbe far riflettere tutti quanti, e che dovrebbe finalmente portare a un'inversione di tendenza.

08 novembre 2010

Sconnesso

Sono ancora senza computer, a casa, e devo ammettere di non sentirne molto la mancanza; non sono mai stato un grande appassionato di elettronica, ho sempre vissuto molto bene senza pc o usandolo quando strettamente necessario. In questi giorni mi è capitato di fermarmi a riflettere sulla dipendenza della civiltà contemporanea nei confronti di questo dannato aggeggio e la trovo una cosa parecchio desolante: sono d'accordo, i computer servono, ormai, ma per molte persone, purtroppo, temo che il mondo finisca lì, che non concepiscano nulla al di fuori di quella macchinetta e la cosa, francamente, mi mette tristezza.