10 settembre 2006

11-9... o 9-11

La generazione precedente la nostra dice di non essersi mai dimenticata dove era quando venne a sapere dell'assassinio, il 22 novembre 1963 a Dallas, di John Fitzgerald Kennedy, o a livello più ristretto, quando seppe del rapimento di Aldo Moro, tutti noi invece ci ricorderemo per sempre dove eravamo l'11 settembre 2001, dove eravamo quando abbiamo visto gli aerei entrare nelle Torri, o quando, comunque, abbiamo appreso la gravità e la portata storica di quegli attentati. Io ero a casa a studiare per un esame di storia dell'arte, stavo per rimettermi sui libri, ma prima avevo deciso di bermi un caffé dando un'occhiata alla TV e lì c'erano già le immagini della prima torre in fiamme, ma nessuno ancora poteva immaginare che non si trattava di un incidente; poco dopo ecco che, in diretta TV, il secondo aereo si schianta contro l'altra torre, e lì, subito, capisco che non è un incidente ma qualcosa di gigantesco e che, suppongo, possa arrivare a causare la morte di migliaia di persone. Mi sincero subito, telefonando o mandando degli SMS, che le persone a me care stiano bene pur sapendo benissimo che non sono a New York, ma al lavoro, o tranquilli a godersi una meravigliosa giornata di sole, ed era una giornata bellissima anche sulla costa atlantica degli Stati Uniti, ma il fumo delle Torri e del Pentagono comincia già ad oscurare il sole. Altri aerei dirottati, uno che precipita in Pennsylvania, centinaia di persone intrappolate nelle Torri che lasciano ai posteri le ultime parole della loro vita, chi ai genitori o a fratelli o sorelle, chi alla moglie o ai mariti, tutti comunque consapevoli che la fine è imminente e inevitabile, e allora tanto vale buttarsi di sotto... le ore e i giorni immediatamente dopo 11 settembre li ho passati a chiedermi cosa diavolo fosse veramente successo, guardavo il cielo e mi domandavo dove stessero andando tutti gli aerei che vedevo, mi domandavo se stessero seguendo la giusta rotta o se invece fossero stati dirottati verso qualche obiettivo "strategico"!
Sono passati cinque anni da quel tragico martedì di settembre, ci sono state migliaia di vittime innocenti in tutto il mondo, a Madrid e a Kabul, a Londra e a Baghdad, a Bali, Bombay e Falluja, ormai sembra che nessuno ci badi più, sembra che questa sia divenuta la nostra realtà quotidiana; in America si stanno interrogando sulla montagna di bugie raccontate dopo l'11 settembre, c'è addirittura chi pensa che gli attentati fossero un complotto organizzato ad arte per scatenare poi la guerra in Afghanistan e soprattutto in Iraq (http://11settembre.vai.li/). Certamente ci hanno raccontato delle menzogne, ma quel giorno di settembre due aerei sono penetrati all'interno del World Trade Center nel cuore di Manhattan, li ho visti con i miei occhi...

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