16 novembre 2006

La schiavitù della civiltà moderna

Sono reduce da tre giorni forzatamente senza Internet e mi sono accorto di quanto il nostro lavoro e la nostra vita siano ormai intimamente legate alla rete, a questo mostro attraente ma al tempo stesso da me un po' odiato, a questa rete che ci vuole fare lavorare e vivere sempre più in fretta perché non siamo più abituati ad aspettare, la posta non deve arrivare fra due-tre giorni, ma fra due-tre minuti, non ci sono alternative. Tocca scusarsi perché c'è un problema alla rete e l'erogazione del servizio non è possibile, ma siamo impazziti? Le informazioni che mi richiedi te le mando via posta, appunto, usando quell'arnese chiamato penna biro per scrivere l'indirizzo e infilando tutto in una busta, non in uno stupido computer; oppure possiamo tranquillamente e amabilmente conversare al telefono e ti segni su un foglietto quello che ti dico, e altrimenti vedi un po' di andare a... e dai, stiamo tranquilli, godiamoci la vita, visto che abbiamo la fortuna di poterlo fare, non soffriamo né la fame, né la sete, né il freddo e neppure il caldo, stiamo tutti moderatamente bene, se non di più, eppure non riusciamo ad accontentarci!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Vivo in affitto e non ho nel un pc ne internet quindi se desidero usarlo o ne ho necessità lo faccio al lavoro oppure a casa dei miei. Sono fra quelli che ne posso assolutamente fare a meno, tranne che per lavoro (ma non per mia volontà) e che non ne ha nessuna dipendenza. Piuttosto se mi manca la TV vado un pò in crisi, il radiogiornale non mi soddisfa e la mancanza di impatto visivo non mi aiuta nel focalizzare le notizie...Paranoia? Forse...

Anonimo ha detto...

Anch'io non soffro, fortunatamente, di nessuna dipendenza da internet o da computer, ma è evidente che la società contemporanea è sempre più schiava delle tecnologie; non credo che la tua sia una forma di paranoia, le immagini servono sicuramente, ma ancora di più, penso, servano articoli su cui riflettere con quella calma che la TV non ci dà.