19 febbraio 2008

Verso il 13 aprile

Un giorno Berlusconi si reca dal parroco della propria comunità e gli dice: -buon giorno signor parroco, mi vorrei confessare! - Certo figliolo, qual è il tuo nome?- Silvio Berlusconi, padre.- Ah! Il Presidente del Consiglio. Ascolta figliolo, mi pare proprio che il tuo caso richiede una competenza superiore. Credo sia meglio che tu ti rechi dal Vescovo. Cosi Berlusconi si presenta dal Vescovo chiedendogli se lo poteva confessare.- Certo figliolo, come ti chiami?- Silvio Berlusconi.- Il Presidente del Consiglio? No mio caro, non ti posso confessare perché il tuo è un caso difficile, è meglio che tu vada in Vaticano. Berlusconi va dal Papa:- Sua santità, voglio confessarmi!- Caro figliolo mio, come ti chiami? - Silvio Berlusconi. - Ahi, ahi, ahi, figliolo, il tuo caso è molto difficile anche per me. Guarda, qui, sul lato del Vaticano, c’è una piccola cappella. Al suo interno troverai una croce, il Signore ti potrà ascoltare. Berlusconi giunto nella cappella, si rivolge alla croce:- Signore, vengo a confessarmi.- Certo figliolo mio, come ti chiami?- Silvio Berlusconi. - Ma chi il Presidente del Consiglio? Il presidente del Milan? Il presidente di Mediset? L’amico di Craxi? L’amico di Previti? L’amico di Dell’Utri? Tu sei quello condannato a 28 mesi di carcere per finanziamento illecito ai partiti e mai andato in galera perché il reato andò in prescrizione? Sei quello con il fratello che se la cava grazie al patteggiamento? Tu sei quello che viene in chiesa ma è divorziato? Sei l’operaio, o quello con dei processi in corso di conclusione: associazione a delinquere, corruzione, falso in bilancio, abigeato?- Ehm… sono sempre io, Signore. - Figlio mio, non hai bisogno di confessare, tu devi solamente ringraziare. - Ringraziare? E chi?- I Romani per avermi inchiodato qui, altrimenti scendevo e ti facevo un culo cosi !

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