06 novembre 2007
Il "nuovo" TG 5
A sentir loro doveva essere una mezza rivoluzione: studio nuovo, tecnologia a volontà, grafica diversa e più accattivante, servizi più interessanti realizzati direttamente sul campo, ma boh, a me la nuova versione del TG 5 non ha convinto più di tanto. Innanzitutto non mi pare sia stata una grande idea iniziare questa nuova "era" con la "frizzante" verve del direttore C. J. Mimun, attraente e allegro come uno spaventapasseri nel bel mezzo dell'inverno; ci sono sì più inviati in giro per l'Italia (e che botta di culo che sia stato arrestato il nuovo boss della mafia così da poter mandare a Palermo il siciliano doc Salvo Sottile!), ma c'è anche la sensazione di un telegiornale a metà strada tra il TG 4 e Studio Aperto, infarcito di demagogia a partire dalla rubrica "l'indignato speciale", per arrivare ai pensieri impegnati di una mente pensante di questo nostro grande Paese, ovvero sia Vasco Rossi, che analizza addirittura l'impoverimento recente della popolazione italiana. Ma il "meglio", come sempre, arriva alla fine, signore e signori ecco a voi il gossip: prima c'è l'intervento illuminante di Carlo Rossella sulla regina Elisabetta II e sul suo invidiabile glamour, poi si arriva al top della serata, parlando finalmente di tette e culi e quindi di come stiano andando le vendite dei calendari delle varie donzelle più o meno svestite. Ma ecco il colpo a sorpresa che rimette le cose a posto e che non fa scivolare completamente l'Italia nel peccato: i calendari più venduti sono in realtà quelli religiosi, quello di Padre Pio, quello di Frate Indovino, che bello, siamo salvi!
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3 commenti:
io il servizio di Rossella l'ho adorato.
E poi la vecchia Bessie è così glam :-)
Proprio tu l'hai adorato? Guarda che non era Studio Aperto:)
per studio aperto la regina è troppo vecchia...
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