04 novembre 2007

Juve-Inter

E' un gioco, una partita di calcio seppure carica di significati particolari, non è un duello epico tipo Ettore-Achille sotto le mura di Troia; è bello che sia di nuovo Juve-Inter, è bello che non ci sia più Moggi, che dovrebbe essere il vero bersaglio della nostra rabbia, è stato lui a portarci via tutto; sì, l'Inter ha accettato uno scudetto a tavolino, ma chi non l'avrebbe fatto? In fondo noi abbiamo accettato una Coppa Campioni "vinta" dopo il massacro di 39 persone e qualcuno, a Torino, ha anche avuto il coraggio di festeggiare. Non è particolarmente bello, almeno per me, che sia così squilibrata, almeno in teoria, loro sono nettamente più forti, e non è bello nemmeno sapere che loro fanno, in realtà, un altro campionato rispetto a noi. E ha però ragione Ranieri quando sostiene che la Juve non può comportarsi come una "provinciale", pensando cioè che questa partita sia il centro della stagione e che poi non ci sia altro, questa deve essere una tappa per la crescita della squadra ed è un passaggio obbligato verso la speranza di centrare uno dei primi quattro posti alla fine del campionato e verso il prossimo anno quando, si spera, la partita potrà veramente valere per lo scudetto. E' una partita di calcio, bentornata Juve-Inter!

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' stata una partita di calcio, era ora, non è poi così difficile; a volte sembra quasi che ci si aspetti sempre che i tifosi si picchino e che i giocatori diano in escandescenza e quindi questa Juve-Inter magari ha deluso qualche commentatore salottiero, tanto che si è definito come profondamente razzista uno striscione che recitava testualmente "Zlatan zingaro". Con quello che accade negli stadi italiani mi pare una sciocchezza!