11 novembre 2010

Crolla tutto

Non credo che il crollo della "casa dei gladiatori" a Pompei sia, in sé, la cosa più grave e più preoccupante della vicenda; in fondo, crollano palazzi ben più recenti, figurarsi se non possano crollare edifici di duemila anni fa. Quello che più mi inquieta, sinceramente, è la consapevolezza che in Italia, da sempre, si presti poca, troppo poca, attenzione al patrimonio artistico nel suo complesso che, da solo, potrebbe e dovrebbe essere davvero una delle voci più importanti del pil nazionale e la fonte di reddito di migliaia, se non addirittura di milioni di Italiani; forse ci sembra una cosa senza importanza, oppure oramai scontata, ma l'Italia è visitata ogni anno da milioni e milioni di persone, provenienti da tutti gli angoli del pianeta. Il nostro patrimonio artistico-culturale, ma anche quello paesaggistico, è invidiato ovunque e noi cosa facciamo? Lo lasciamo andare in rovina, lo lasciamo in balia delle intemperie e di personaggi incompetenti (e non mi riferisco all'attuale ministro dei beni culturali), di venditori ambulanti e di cani urinanti, lo trattiamo come fosse un ammasso di sassi e di rovine. E' questo che dovrebbe far riflettere tutti quanti, e che dovrebbe finalmente portare a un'inversione di tendenza.

2 commenti:

Oscar ha detto...

Già. C'è da dire che, quando c'erano i soldi, probabilmente sono stati dati anche al museo degli usi e costumi della val di Cembra, al museo dell'ombrello, al museo della malga, alla fondazione per il bicentenario della nascita del cugino di Michelangelo, a Cattelan, al concorso di poesia sulla primavera. E adesso non ce più niente per Pompei, per gli Uffizi e altro. Meno musei e miglior gestione? E, come diceva Severgnini per le università: detassare le donazioni di privati. Vuoi che l'Agnelli di turno non sia contento di avere il "Padiglione Fiat" agli Uffizi (se i fiorentini accettano soldi da un Agnelli :) )

Lorenzo ha detto...

D'accordo con te, e ovviamente con molti altri commentatori, su finanziamenti privati nei confronti di musei e istituzioni pubbliche, come, ho appreso, è stato fatto dai Francesi, maestri, bisogna ammetterlo, nel saper vendere bene le proprie bellezze; parecchi musei, probabilmente, non hanno senso, e sicuramente ci vuole una miglior gestione del tutto. Penso che si dovrebbe spendere di più e meglio, nell'immediato, per trarre poi dei benefici indubbi nel futuro; oltre ai turisti tradizionali, c'è un miliardo di cinesi che comincerà a girare l'Europa, non vogliamo "sfruttarli" un po' anche noi?