23 giugno 2007

L'incubo maturità

La domanda che mi pongo è la stessa di tutti gli anni... c'è qualcuno che ha veramente degli incubi vivendo gli esami di maturità? O ripensandoci negli anni seguenti? C'è qualcuno che non riesce veramente a chiudere occhio per l'emozione, per la tensione, per l'ansia di un tema d'italiano o di un esame orale di fronte a un manipolo di insegnanti che non vede l'ora di chiudere baracca e burattini per andarsi a crogiolare al solleone? Sarà per la mia esperienza, di cui potrei dire tutto ad eccezione che sia stata traumatica e traumatizzante, sarà per l'esperienza analoga di parecchi amici e conoscenti, sarà per ciò che penso dei maturandi contemporanei, ma tendo a non credere a questo impazzimento generalizzato degli studenti di quinta verso il 20 giugno; in fondo, cos'è la maturità? Un tema d'italiano, su cui normalmente si concentrano le proprie speranze, sempre che si riesca a comprendere il significato dei titoli dei temi, una seconda prova in cui la maggior parte dei candidati si mette il cuore in pace fin dall'inizio dell'avventura alle superiori sapendo che, qualsiasi cosa sarà in grado di fare, non raggiungerà mai la sufficienza; c'è poi la terza prova scritta, della quale non ho esperienza diretta e quindi non mi esprimo. Gli orali non costituiscono nulla di diverso rispetto alle interrogazioni di tutto l'anno, anzi manca addirittura l'eventale sberleffo dei compagni che si divertono sentendo le castronerie che normalmente vengono dette dagli studenti!

4 commenti:

Oscar ha detto...

Perfetto.
Certo, la tensione c'era...ma poco più di prima di un qualsiasi tema (anzi; certi ultimi temi che dovevano risollevare certi voti erano forse peggio).
E ottimo il vero spirito con cui affrontare i temi. Italiano, a meno di evidenti castronerie, non è mai stato insuperabile (anche se a rileggere la traccia che scelsi allora non so come ho fatto a farlo...e come o fatto a farlo bene!). Matematica, pur essendo stato probabilmente uno dei miei migliori temi non vedeve la sufficienza con il binocolo.
E la prova orale...bastava saper parlare per venti minuti delle quattro nozioni imparate; ecco: la cosa più difficile era riportarsi comunque alla perifrasi dell'Infinito anche partendo dalla domanda sui nomi dei figli di Carducci ;-)

Anonimo ha detto...

Non era forse la parafrasi? E ti sei pure scordato una H... ma l'hai fatta la maturità? O hai fatto apposta? Sono proprio un rompiballe, parecchio pesante, e orso, come direbbe probabilmente qualcuno/a...

Oscar ha detto...

sì, era parafrasi.
sì, *H*o dimenticato un'acca.
e, sì, sei un rompiballe! :-)

Ma mica era un tema da rileggere, no? E' solo uno stupido commento...

Anonimo ha detto...

Dai Oscar, non prendertela, per una volta in cui (o dove, come costuma dire adesso) sono riuscito a coglierti in fallo...