01 aprile 2007

Ah, le Langhe...

Colline, vigneti, noccioli, tartufi, buoni cibi e ottimi vini, paesi e paesini arroccati alla sommità dei colli, castelli e borghi, reminescenze risorgimentali e partigiane, tutto questo e molto di più ho potuto sperimentare di persona nelle Langhe e nel Roero, terre tra le Alpi piemontesi e l'inizio della Pianura Padana che, però, penso sarebbe meglio visitare in autunno, durante la stagione della vendemmia. Le colline, in realtà, sono diverse da altre colline che ho avuto modo di visitare, soprattutto in Veneto; nelle Langhe infatti sono spesso aspre, sembrano quasi vere e proprie montagne, e si succedono ininterrottamente, gli spazi pianeggianti, tra un rilievo e l'altro, sono pressoché inesistenti e nel breve volgere di qualche chilometro si superano dislivelli notevoli, anche di 300-400 metri. Anche i paesi mi hanno destato una certa impressione, in particolare quelli più piccoli e posti nell'alta Langa, la zona più meridionale della regione; centri ormai semi-abbandonati e destinati all'oblio, nonostante siano visitati, ogni anno, da milioni di turisti. Gli abitati più grandi conservano una certa atmosfera da tempi andati, con le loro pasticcerie che diffondono un'aroma soave e che ti invitano così ad entrare, attraverso una porta scricchiolante, per condurti poi in un favoloso viaggio nel tempo, visto che l'interno dei locali è normalmente rimasto inalterato nei decenni!

1 commento:

Oscar ha detto...

Boia faus!