23 ottobre 2010

Midterm elections

Credo che al mondo ci siano poche democrazie "strane" come quella degli Stati Uniti: due anni fa, prima delle elezioni presidenziali, ho provato a destreggiarmi, mi pare con risultati almeno discreti, tra primarie e caucus, tra congressi di partito e scelta dei delegati. Ora, a meno di due settimane dall'evento, eccoci di fronte alle elezioni di medio termine, in occasione delle quali si rinnova completamente la Camera dei Rappresentanti (435 deputati) e un terzo dei Senatori (un centinaio di persone); e fin qui tutto bene! Ho imparato anche che i deputati vengono votati in relazione al peso demografico dei singoli stati, quindi il North Dakota (cioè il Molise) ne ha soltanto uno e la California (cioè la Lombardia) trenta, mentre ogni Stato dell'Unione ha diritto a due senatori, indipendentemente da tutto; bene! Mi pare un sistema giusto, in effetti; ciò che mi lascia abbastanza sconcertato è il rischio concreto che le elezioni di medio termine blocchino, o quasi, i lavori del Parlamento, nel caso in cui il partito del presidente in carica perda le votazioni, come succede spesso, in realtà. Esempio concreto: Barack Obama si è insediato attorno al 20 gennaio 2009 (non ho voglia di controllare la data esatta), gli sarà servito un po' di tempo per ambientarsi alla Casa Bianca (cose del tipo, in quale cassetto sono le posate, dove sono gli asciugamani di riserva,...) e quindi ipotizziamo che sia stato pronto per inizio-metà marzo 2009, d'accordo?! Si vota il 2 novembre 2010, quindi un anno e mezzo dopo l'avvio vero del suo mandato, e Obama si potrebbe (dovrebbe?) trovare senza maggioranza alla Camera e, di conseguenza, con le mani legate e destinato, inevitabilmente, a scivolare stancamente verso novembre 2012, verso le nuove elezioni presidenziali. Che senso ha tutto questo?

2 commenti:

Oscar ha detto...

http://www.ilpost.it/2010/09/06/guida-alle-elezioni-di-midterm-negli-stati-uniti/
Prima cosa da sapere: guai a scrivere "medio termine".

A parte questo credo che la divisione dei poteri negli usa sia diversa da quella classica europea. Per molte cose il congresso decide senza interpellare il presidente, e per altre è il contrario. Poi il votare martedì, quello sì che mi sconcerta ;)

Lorenzo ha detto...

Beh, governare per due anni scarsi mi sembra comunque un po' poco; e anche votare il martedì successivo al primo lunedì di novembre mi lascia sempre molto perplesso.