31 agosto 2010

Cavalli, cammelli e cazzate

Dunque, cercherò di essere imparziale e obiettivo: è fuori discussione che con la Libia ci siano degli interessi economici molto importanti, che permetterebbero a molte aziende italiane di svolgere dei lavori di un certo livello in quel Paese. Di conseguenza immagino che, al di là di tutte le ipocrisie e di tutti i "moralismi" di questi giorni, sia praticamente necessario dialogare con il governo locale, e di conseguenza con quel moderno Don Rodrigo di nome Gheddafi; da qui, però, ad arrivare a glorificare il "colonnello", permettendogli di dire qualsiasi stupidaggine (tipo che l'Europa deve essere musulmana, che vuole 5 miliardi di euro per dare un taglio all'immigrazione clandestina e che le donne vivono meglio in Libia rispetto all'Europa), e di comportarsi come se fosse il padrone di casa... beh, dicevo, da qui a permettere certe cose ce ne corre. E non vedo davvero il motivo per cui dobbiamo continuare a scusarci per gli affronti (?) perpetrati durante il periodo coloniale, non mi pare che la Francia, tanto per dire, si inginocchi al cospetto dei governanti algerini; vorrei anche sapere da Gheddafi tutto, ma proprio tutto ciò che sa in merito all'incidente aereo di Ustica, e vorrei che fosse chiaro che, per me, non è il benvenuto in Italia. E mi dà i brividi vedere il ministro degli Esteri italiano che fa gli onori di casa stando ben alle spalle di Gheddafi e sentire ciò che dice Berlusconi; un minimo di decenza, per favore. Se volete parlare di affari fatelo, ma non 3 volte in un anno, e possibilmente non in Italia con seguito di cavalli, amazzoni e cazzate varie.

Nessun commento: