04 novembre 2008

D-Day

Signore e signori, ci siamo! Tra stanotte e domani (salvo cazzate varie tra Florida e Ohio, o altrove, mi raccomando cari votatori e scrutatori) sapremo chi sarà il prossimo commander in chief, sapremo se avrà vinto la tradizione o la novità, per lo meno esteriore, sapremo se a guidare il mondo sarà un vecchio eroe del Vietnam o un giovane senatore dal sangue misto e con un nome "pericoloso". E' una specie di "scontro" tra due realtà opposte, tra il mondo reale e quello della speranza, se non addirittura dell'illusione, ma è anche, mi pare, uno "scontro" generazionale tra due Americhe; spero che vada a finire in un certo modo, anche se mi aspetto la beffa dietro l'angolo, e anche se sono pienamente convinto che, come dicono molti, per il Messia si debba aspettare ancora un po'. Ma il mondo sognato, vagheggiato, descritto da Barack Obama sarebbe un gran bel mondo, e pazienza se non ha esperienza, non ce l'aveva nemmeno Ronald Reagan, ne aveva ben poca anche Bill Clinton...

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