13 agosto 2011

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Pare, ripeto pare, che il Governo sia intenzionato ad eliminare più di 35 province sotto i 300.000 abitanti, per far fronte così alla sempre più impellente necessità di risparmiare un po' di soldi pubblici; per il Corriere sarebbero 36 le province interessate, per La Repubblica 37, poco cambia, secondo me. Tra queste ci sono istituzioni assolutamente ridicole ma che ci sono costate (e continuano a costarci) centinaia di migliaia di euro, tipo le province sarde di Olbia-Tempio, Ogliastra, Medio-Campidano, o quella di Biella, o quelle molisane; però non ho ancora capito come ci si comporterebbe in Liguria, dove sparirebbero 3 province su 4, o in Toscana, dove sarebbe cancellata addirittura Siena. Supponevo che, tipo Imperia e Savona, sarebbero state unite, mentre invece parebbe che scomparirebbero completamente, lasciando così Genova come capoluogo regionale e unico capoluogo provinciale. Mi pare poi completamente demagocica l'idea di abolire tutte le festività non religiose, tipo 25 aprile e 2 giugno; cominciassero i signori parlamentari, infatti, a dare il buon esempio, anziché distruggersi con ben 3 giorni lavorativi su 7.

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