03 maggio 2008

Ma perché?

Passerò per il solito cinico senza cuore, pazienza, ma mi chiedo perché ieri pomeriggio a Treviso abbiano sospeso la partita di calcio dopo aver sentito uno sparo, proveniente dall'esterno, proveniente, come si è scoperto quasi subito, dalla pistola di una poliziotta che ha tentato il suicidio; siamo ormai ostaggio delle curve, sono loro il punto di riferimento in materia di ordine pubblico? Perché bisogna dare sempre ascolto ai tifosi, perché devono essere loro a decidere le sorti di ciò che avviene dentro lo stadio, e anche ormai nelle sue vicinanze? Voglio dire, se ieri a Treviso, proprio in quella strada dove è avvenuto il tragico tentativo di suicidio, ci fosse stato uno schianto, anziché uno sparo, un drammatico incidente stradale con morti e feriti, cosa sarebbe successo? O se mariti e mogli si fossero messi a litigare di brutto, con urla e imprecazioni? O in qualsiasi altra evenienza che può capitare in tutti i momenti delle nostre giornate si sarebbe sospesa la partita su "indicazione" della folla, solo perché siamo nei pressi di un campo da calcio?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Se si fosse sparata dentro lo stadio avremmo sospeso la partita, ma poiché si è sparata subito fuori bisognava continuare? Non concordo con te.
Anzol

Lorenzo ha detto...

Mi dispiace che siamo in disaccordo, ma ribadisco la mia posizione: cosa c'entrava quello sparo con la partita di calcio? Perché allora non sospendiamo tutte le gare automobilistiche quando ci sono incidenti sulle strade? O i matrimoni quando c'è un omicidio in famiglia?

Anonimo ha detto...

Ma ero subito fuori dalla stadio, stava facendo servizio allo stadio. Se si spara quella che pulisce gli spogliatoi della palestra durante la partita la sospendiamo, per forza! Se si spara il mio rappresentante durante le ore di servizio noi chiudiamo!!
Si chiama UMANITA' noh?
Anzol

Lorenzo ha detto...

Ma se a spararsi non è quella che sta facendo le pulizie all'interno della palestra ma l'omino del comune che sta spazzando fuori dalla palestra, sul piazzale, cosa si fa? Non sono d'accordo con te, e soprattutto non concepisco l'idea di fondo, che sia stata la curva a decidere!

Anonimo ha detto...

Il fatto che sia la curva a decidere é assolutamente sbagliato ma purtroppo non concordo con te sul concetto di base. Credo che abbiamo un pò tutti perso di vista le cose importanti e serie come la vita umana. In occasione del mio recente viaggio a Vienna mentre pranzavo sulla terrazza di uno splendido ristorante in centro una donna, del tavolo accanto al mio ha avuto un attacco epilettico. Sono rimasta sconvolta ma non solo per la donna quanto piuttosto per la reazione inesistente di tutte le persone attorno a lei che senza nemmeno domandare nulla continuavano pacificamente a fumare, mangiare ordinare pietanze. L'ambulanza ha tardato ad arrivare proprio per il fatto che eravamo in centro ma nessuno ha omesso di "divertirsi" anzi un signore ha chiesto di mettere un separù davanti alla poveretta stesa per evitare la vista alla moglie mentre mangiava, era disturbata nel vedere una signora stesa che rantolava.
Che vergogna, che miserie.
Anzol

Lorenzo ha detto...

Hai ragione, abbiamo perso il concetto stesso di umanità, e ti do ragione anche sul fatto che ovviamente la partita sarebbe stata da sospendere per se il fatto fosse successo all'interno dello stadio. Per quel che riguarda Wien... temo si debba anche contestualizzare l'accaduto: l'Austria, secondo me, è un Paese abbastanza arido dal punto di vista dei sentimenti, ognuno è portato a farsi gli affari propri, come testimonia anche il recente caso di Amstetten, ma non solo. Certo che fatti come quello che descrivi ormai possono capitare ovunque.